Chi non ha mai usato un microscopio ottico? La mente corre all’infanzia, quando si sono mossi i primi passi nella scoperta del mondo e delle sue ‘creature’ analizzate proprio dall’occhio del microscopio. Usato a scuola, ma anche a casa per pura curiosità, il microscopio accompagna la crescita di tutti i bambini e ne stimola la curiosità per la conoscenza di ciò che non si vede a occhio nudo. Il microscopio nasce con lo scopo di ingrandire tot volte cose piccole in natura o anche oggetti artificiali che necessitano di essere ingranditi. Negli ultimi decenni questo strumento è stato al centro di numerose evoluzioni e con l’avvento di pc e smartphone si è presentato in una veste, quella digitale.
I microscopi digitali di ultima generazione sono progettati proprio per essere collegati a computer, notebook, tablet o smartphone per agevolare l’osservazione del campione digitalizzato che diventa file da archiviare e rielaborare. Da subito questo prodotto innovativo ha riscosso un grande successo di mercato perché non necessita di oculare per l’osservazione dei campioni, una consuetudine che affatica la vista e compromette la postura dell’osservatore, ma il tutto avviene trasferendo le immagini a un display da dove possono essere viste e analizzate in tempo reale non solo da un unico soggetto, ma volendo anche in gruppo. Microscopi del genere sono diventati molto popolari anche grassi a prezzi contenuti, che ne hanno facilitato la diffusione in ogni ambito. La tecnologia si è spinta anche oltre inventando tipi di microscopi digitali che grazie a sistemi avanguardistici non richiedono un pc per essere utilizzati, ma parliamo di modelli che possono arrivare a migliaia di euro, per cui ci limitiamo ad analizzare i modelli digitali standard che, invece, sono alla portata di tutte le tasche. Ma cos’è, di preciso, un microscopio digitale?
Per questi microscopi s’intendono strumenti di osservazione da collegare a device digitali, perfetti per l’analisi dei campioni o oggetti sia da parte di privati che di professionisti. Svariati gli ambiti operativi dove è diffuso il loro impiego, dai laboratori di ricerca alle fabbriche che non possono più prescindere dalla digitalizzazione della filiera operativa, dagli ambienti lavorativi preposti ai controlli qualità ai centri di manutenzione per l’analisi di guasti e malfunzionamenti di svariati prodotti. E non solo. Non si contano gli ambienti lavorativi dove il microscopio digitale rappresenta uno strumento ormai indispensabile, dalle gallerie d’arte e laboratori di restauro all’industria tessile per il monitoraggio dei tessuti e della qualità delle fibre all’ambito agricolo e vivaistico per la prevenzione di parassiti e malattie delle piante.